La Fobia Sociale è caratterizzata da una condizione di disagio o paura marcata per tutte quelle situazioni nel quale la persona teme di essere giudicata, di apparire ridicola o incapace, o si aspetta di essere umiliata di fronte agli altri.
Questo disturbo è molto più della semplice timidezza o dell’imbarazzo che tutti noi possiamo provare in determinati contesti come parlare in pubblico o parlare al nostro capo.
Nella fobia sociale lo stato emotivo è così intenso da ostacolare il normale svolgimento dell’attività quotidiana influenzando negativamente il benessere della persona.
Tutti noi possiamo essere preoccupati se dobbiamo presentare il nostro progetto di lavoro davanti al nostro capo e ai colleghi ma se soffrite di un disturbo d’ansia sociale probabilmente inizierete a preoccuparvi intensamente svariate settimane prima (ansia anticipatoria), probabilmente chiederete al collega che ha collaborato di parlare al vostro posto oppure vi darete malati.
Per coloro che soffrono di fobia sociale la paura di provare imbarazzo, di arrossire, di essere reputato stupido oppure di poter dire o fare qualcosa di sbagliato (es. spesso ha pensieri del tipo “….Ora apparirò goffo, impacciato…inizierò a tremare e sudare…gli altri se ne accorgeranno e rideranno di me!”) è talmente elevata da portarli ad evitare le situazioni temute, limitando fortemente la propria autonomia.
L’evitamento della situazione ansiogena, seppur per natura rappresenta un comportamento protettivo poiché permette di allontanarci da situazioni pericolose, quando viene messo in atto in mancanza di una reale minaccia diventa un sistema di mantenimento della paura per quella determinata situazione.
La persona infatti evitando non è in grado di disconfermare il suo pensiero circa la pericolosità della situazione temuta, ma al contrario poiché l’evitamento riduce l’ansia ad essa connessa la confermerà.
Per esempio, se la persona è a una riunione di lavoro e prova vergogna perché se toglie la giacca si noterà l’alone di sudore sotto le ascelle, terrà la giacca addosso e tale comportamento (protettivo), paradossalmente, non farà altro che aumentare la sudorazione e quindi, di conseguenza, l’imbarazzo, creando un circolo vizioso.
La risposta ansiosa funziona così:
la situazione sociale attiva gli schemi cognitivi fallimento, ovvero l’interpretazione della persona alla situazione sociale (ad esempio “il mio capo mi riterrà un incompetente o uno stupido”) che determinano la risposta ansiosa (la sudorazione nell’esempio precedente).
Gli effetti percepiti incrementano l’ansia poiché percepiti come rischi per l’immagine personale (ad esempio la sudorazione provocata dalla paura di essere giudicato stupido diventa un problema centrale se la persona crede che i colleghi lo giudicheranno disgustoso, aumentando la reazione d’ansia e la conseguente sudorazione) portando la persona ad attivare i comportamenti protettivi (non togliere la giacca).
Questo circolo vizioso determina molto spesso in queste persone prestazioni negative, la così detta profezia che si autoadempie (si inceppano durante una presentazione, appaiono titubanti, etc.) autoalimentando il circolo vizioso stesso e l’immagine fallimentare che hanno di sè.
Chi soffre di ansia sociale può provare ansia nell’incontrare persone nuove, nell’essere osservati mentre si fa qualcosa (es. mangiare in presenza di altri), chiaccherare, dare informazioni, telefonare, parlare con una persona ritenuta autorevole, partecipare alle feste, sostenere gli esami e parlare in pubblico.
Questo disturbo può interessare anche i bambini e si manifesta con difficoltà a leggere in classe davanti ai compagni, parlare agli adulti (insegnanti, allenatori, amici dei genitori, etc), sostenere esami e interrogazioni, e partecipare a gare o saggi.
Nella Fobia Sociale, come per la maggior parte dei disturbi d’ansia, i sintomi si differenziano in:
SINTOMI FISICI: senso di costrizione al petto, tremori alla voce, respiro affannoso, vampate di calore, nausea e stomaco chiuso, bocca secca, tensione muscolare, rossore in volto, mani sudate, vertigini e giramenti di testa.
SINTOMI PSICOLOGICI: Intense preoccupazioni giorni, settimane o addirittura mesi prima di un evento sociale; Eccessivo timore di essere osservati o giudicati dagli altri, forte imbarazzo e ansia nelle situazioni sociali quotidiane, paura di agire in modi imbarazzanti o che possano portare umiliazione, paura che altri si accorgano del nervosismo provato ed evitamento di situazioni sociali.
La Terapia Cognitiva-Comportamentale (TCC) si è dimostrata la tecnica d’elezione per la cura dei disturbi d’ansia.
Essa permette di allenare il paziente a gestire e controllare la sintomatologia fisica e a riconoscere i pensieri disfunzionali che innescano il disturbo d’ansia.
Le tecniche utilizzate per il trattamento della Fobia Sociale:
– Ristrutturazione Cognitiva: si allena il paziente a tenere a bada i propri pensieri disfunzionali e fallimentari, e a crearne altri maggiormente funzionali ed adattivi.
Al contrario di quanto si creda, infatti, non è la situazione (ad esempio la festa) a determinare l’innesco dalla sintomatologia ansiogena ma l’interpretazione che la persona dà della situazione (“Ci saranno tante persone che non conosco alla festa, non so cosa dire e farei la figura dello sciocco”).
Lavorando su tali pensieri è possibile aiutare il paziente ad aumentare il controllo della situazione temuta.
– Apprendimento da modello: per acquisire comportamenti sociali è fondamentale osservare quel comportamento sugli altri, ad esempio su un amico, per poi imitarlo.
Questa fase è molto importante perché permette al paziente di acquisire strategie e tecniche di gestione della situazione (ad esempio postura, tono della voce, etc,) e di appurarne i risultati positivi.
– Tecniche di Rilassamento per la gestione della sintomatologia ansiogena. Il paziente impara a controllare i sintomi fisici che si attivano nella situazione temuta, aumentando il suo senso di autoefficacia (ovvero la sua capacità di padroneggiare la situazione e di sentirsi efficace).
– Esposizione (in vivo e in immaginazione) ovvero il paziente affronta in modo graduale e guidato le situazioni ansiogene.
Questa tecnica perette di disconfermare i pensieri negativi del paziente inerenti alla situazione ansiogena rompendo il circolo vizioso sopra citato.
– Training di Abilità Sociali e Comunicazione Assertiva per allenare il paziente su alcuni aspetti fondamentali relativi alla comunicazione e allo sviluppo di relazioni positive (postura, sguardo, tono della voce, rifiutare richiesta, etc.)