Secondo quest’approccio vi è una complessa relazione tra pensieri, comportamenti ed emozioni. Le nostre reazioni emotive e comportamentali sono determinate dal modo in cui interpretiamo le varie situazioni e dal significato che quotidianamente attribuiamo agli eventi.
Non è la situazione in sé a determinare direttamente ciò che le persone provano, ma è piuttosto il modo in cui la interpretano. In altre parole, molti dei nostri problemi sono mantenuti in vita da ciò’ che pensiamo (convinzioni, valutazioni, aspettative, etc.) e, di conseguenza, da ciò che facciamo.
Questo è il motivo per cui nella stessa situazione, ad esempio nel public speaking, alcune persone provano ansia o disagio mentre altre sono perfettamente a loro agio, mostrando sicurezza e padronanza della situazione.
All’origine dei disturbi vi è, dunque, un modo distorto di pensare, che influenza negativamente l’umore e il comportamento, facendoci sentire ansiosi, depressi, arrabbiati, tristi, poco competenti o insicuri.
“Se siete afflitti da qualcosa di esterno, il dolore non è dovuto alla cosa in sé ma alla valutazione che voi ne fate, valutazione che avete il potere di revocare in qualsiasi momento”
Marco Aurelio.
L’obiettivo della Terapia cognitiva comportamentale è quello di identificare e trattare le difficoltà personali che emergono da pensieri e comportamenti disfunzionali. La consapevolezza del ruolo di questi pensieri e della loro errata interpretazione, combinata con le tecniche comportamentali, permette alla persona di confrontarsi con le proprie paure e con le situazioni temute.
La Terapia Comportamentale è finalizzata ad interrompere le connessioni fra le situazioni problematiche e le reazioni emotive che la persona abitualmente attua in risposta ad esse. L’obiettivo è quello di insegnare alle persone a reagire in modo differente a situazioni ritenute problematiche. L’apprendimento di nuove modalità di risposta, l’esposizione graduale alle situazioni temute e la partecipazione consapevole e guidata agli stati di disagio permette il miglioramento della qualità della vita.
La Terapia Cognitiva si focalizza su pensieri, schemi, credenze e modalità di ragionamento personali che contribuiscono a creare una visione distorta di eventi di vita e fatti quotidiani, diventando causa di disagio. Essi vengono resi consapevoli, arricchiti, modificati e integrati per renderli funzionali al benessere della persona.
La Terapia Cognitiva e la Terapia Comportamentale, insieme, costituiscono un potente strumento di miglioramento della qualità della vita dei pazienti. Essa è infatti riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come la terapia preferenziale per la maggior parte dei disturbi emozionali e comportamentali.
La Terapia Cognitiva-Comportamentale è una terapia evidence-based (fondata sull’evidenza) la cui efficacia è stata dimostrata scientificamente da ricerche condotte a livello Nazionale e Internazionale.
La durata della terapia varia di solito dai quattro ai dodici mesi, a seconda del caso, con cadenza il più delle volte settimanale. Problemi psicologici più gravi, che richiedano un periodo di cura più prolungato, traggono comunque vantaggio dall’uso integrato della terapia cognitiva-comportamentale
Lo scopo della terapia si basa sulla risoluzione dei problemi psicologici che interessano il “qui et ora” della vita del paziente. L’attenzione è posta su ciò che nel presente contribuisce a mantenere la sofferenza, pur considerando gli eventi passati e le esperienze infantili come utili fonti d’informazione circa l’origine e l’evoluzione dei sintomi.
Nella terapia cognitivo-comportamentale vi è la partecipazione attiva e co-partecipata di paziente e terapeuta. Durante il trattamento, il paziente viene allenato ad essere “il terapeuta di sé stesso” sviluppando gli strumenti necessari per prevenire ed affrontare eventuali ricadute in una prospettiva adattiva e funzionale al benessere.