Valutazione e riabilitazione neuropsicologica

A seguito di patologie correlate all’invecchiamento, come la demenza o l’Alzheimer, incidenti vascolari, traumi cranici, patologie neurodegenerative e psichiatriche croniche, alcune abilità cognitive (ad es., memoria, attenzione, linguaggio, capacità di ragionamento, etc.) possono apparire compromesse e determinare alterazioni comportamentali, emotive e nell’autonomia quotidiana. Ciò inevitabilmente ha un impatto negativo per la qualità di vita dell’individuo e per il suo funzionamento generale, con notevoli ripercussioni anche sui caregiver. Intraprendere un percorso di valutazione e riabilitazione neuropsicologica può aiutare paziente e familiari a

La valutazione neuropsicologica permette di misurare le abilità cognitive dell’individuo e il suo adattamento all’ambiente mediante il colloquio clinico-neuropsicologico con il paziente e i famigliari, e la somministrazione di test standardizzati di valutazione globale e funzione-specifici. Tutto ciò ha l’obiettivo di delineare il profilo cognitivo della persona sulla quale strutturare il successivo percorso di riabilitazione neuropsicologica.

La riabilitazione neuropsicologica è finalizzata a ridurre i deficit cognitivi e comportamentali, stimolare le abilità cognitive residue, sostenere l’autonomia e l’adattamento del paziente al proprio contesto familiare e lavorativo.  Questi obiettivi sono perseguiti mediante l’uso di strumenti “carta e matita” e l’ausilio di software tesi a stimolare funzioni cognitive specifiche.

La riabilitazione neuropsicologica fonda i suoi presupposti sulle proprietà plastiche del cervello adulto che, in risposta a richieste e stimoli provenienti dall’ambiente e mediante la stimolazione di processi di apprendimento, è in grado di modificare la propria struttura e funzionalità, sia a livello neuronale che cognitivo.